Donne con le palle
Hysteria
Ti aspetti un'arguta e
deliziosa commedia all'inglese e invece ti propinano una farsaccia
cui il modello di riferimento è la comicità pruriginosa e volgare
di “Tutti pazzi per Mary”. Data la provenienza americana di
regista, sceneggiatori e metà cast, c'era forse da aspettarselo.
L'invenzione del vibratore è usata come giustificazione di partenza
per parlare del ruolo sociale delle donne in epoca Vittoriana , con un
occhio ai giorni nostri. La Gyllenhall
fa la suffragetta e la Jones fa la sorella conformista. Il medico
liberal interpretato da Hugh Dency deve scegliere tra le due. Sapendo
già come va a finire dopo dieci minuti, la noia regna sovrana. I
restanti ottanta minuti sono infatti uno strazio di scenette comiche
infantili e di dialoghi stantii. Infine, imbarazzante nonché
ipocrita il finale, dove la Suffragetta, che giustamente rivendica
indipendenza e potere sociale riesce ad avere la meglio sulla vita
carogna SOLO grazie all'aiuto di un uomo. La sala (gremita di
giovani), comunque, apprezza: mai sentite in vita mia così tante
risate durante la proiezione di un film. Mi rimane quindi un dubbio:
sono io di gusti difficili o sono loro di bocca buona? A voi la
risposta.
Voto:
* ½ (sarebbe *.
Il mezzo in più è tutto del redivivo Rupert Everett, che svetta
sugli altri attori e regge di peso l'intero film, anche grazie
all'unico personaggio scritto in maniera decente dagli sceneggiatori)
Knockout
– Resa dei conti
Steven
Soderbergh ce l'ha fatta di nuovo: raccontando una storiella dal
soggetto esile esile e dallo svolgimento risaputo è riuscito a
realizzare un film dove la componente tecnica è talmente superba che non si può che rimanere ammaliati. Il buon Steven – insieme
all'altro grande autore "mainstream” di Hollywood, David Fincher
– sta infatti definendo la grammatica del cinema hollywoodiano a
venire, creando la forma classica del domani. In pratica sta facendo,
per gli anni '10 (fa specie scrivere '10), quello che Tarantino ha
fatto per i '90 (partendo da indipendente, in realtà), Spielberg per
gli '80, Coppola per i '70 e così via. Per quel che riguarda
Knockout nello specifico, la storia è veramente semplice: una
mercenaria a contratto cerca vendetta dopo essere stata tradita dal
datore di lavoro. Al di là della messa in scena, è notevole la
costruzione narrativa a flashback e l'interpretazione della Carano,
vera lottatrice professionista prestata al cinema. La sua performance
(anche fisica) non sfigura davanti ai vari Fassbender, Douglas,
Banderas, McGregor... Mi preme infine sottolineare come Knockout sia
un vero film “femminista” (quello che Hysteria si spaccia di
essere, ma non è), dove l'unica donna presente nel film (è davvero
l'unica, fateci caso) ha la meglio su una schiera di uomini solo
grazie alle sue capacità. Che dire? Bravo Soderbergh!
Voto:
***
D.M.
Nessun commento:
Posta un commento