giovedì 15 marzo 2012

[recensione] Posti in piedi in paradiso



Cinema.

Buio in sala. Trailer prima del film.

Chi c'è?”

Ci sono Verdone, Favino, Giallini, la Romanoff e la bonazza, quella bionda. La moglie di Virzì, hai presente?”

Chi, la Ramazzotti?”

Sì, lei”


lei

Bene. Cos'è, Manuale d'amore 7?”

No”

Maschi contro femmine 5?”

No”

Notte prima di qualcosa?”

No. E' l'ultimo di Verdone: Posti in piedi in paradiso”

Ah, ecco. E' che 'sti film si somigliano un po' tutti”

Già...”

No, perché c'è Verdone che c'è stato in Manuale d'amore...”

Sì”

Giallini che ora c'è sempre. Favino che c'è sempre stato e continua ad esserci sempre. Poi la moglie di Virzì e quella che faceva i film con Muccino prima che Muccino se la tirasse. Ah! C'è anche Muccino piccolo?”

No, lui no”

Bene”

Primo tempo.

Puttana, che amarezza esistenziale”

Già...”

Cazzo! Verdone fa il giovane coi Doors”

Giovane?”

Fine primo tempo.

Cavolo quanto è serio 'sto Verdone! Non risparmia niente ai quei poveri cristi. La crisi economica, i fallimenti familiari, i figli ingrati...”

Almeno chiavano. E quell'attrice giovane ha fatto vedere anche le tette”

Secondo tempo inoltrato.

Ma quando finisce? Non ne posso più. Qua non tromba più nessuno. Poi, prima erano cazzi amari tutto il giorno e invece ora tutti si voglion bene. Sembra uno spot di Buttiglione”

...”

Cazzo fai, dormi?”

...”

Titoli di coda

Quant'è che ha incassato finora 'sta merda di film?”

6 milioni. Lo pompano da dicembre”

Ma è marzo...”

Appunto”

Senti... Andiamo a casa che danno Risi in tv?”

Ok”





D.M.
(Voto: * ½ )

venerdì 2 marzo 2012

[(mini)recensioni] Hysteria + Knockout

Donne con le palle


Hysteria 




Ti aspetti un'arguta e deliziosa commedia all'inglese e invece ti propinano una farsaccia cui il modello di riferimento è la comicità pruriginosa e volgare di “Tutti pazzi per Mary”. Data la provenienza americana di regista, sceneggiatori e metà cast, c'era forse da aspettarselo. L'invenzione del vibratore è usata come giustificazione di partenza per parlare del ruolo sociale delle donne in epoca Vittoriana , con un occhio ai giorni nostri. La Gyllenhall fa la suffragetta e la Jones fa la sorella conformista. Il medico liberal interpretato da Hugh Dency deve scegliere tra le due. Sapendo già come va a finire dopo dieci minuti, la noia regna sovrana. I restanti ottanta minuti sono infatti uno strazio di scenette comiche infantili e di dialoghi stantii. Infine, imbarazzante nonché ipocrita il finale, dove la Suffragetta, che giustamente rivendica indipendenza e potere sociale riesce ad avere la meglio sulla vita carogna SOLO grazie all'aiuto di un uomo. La sala (gremita di giovani), comunque, apprezza: mai sentite in vita mia così tante risate durante la proiezione di un film. Mi rimane quindi un dubbio: sono io di gusti difficili o sono loro di bocca buona? A voi la risposta.

Voto: * ½ (sarebbe *. Il mezzo in più è tutto del redivivo Rupert Everett, che svetta sugli altri attori e regge di peso l'intero film, anche grazie all'unico personaggio scritto in maniera decente dagli sceneggiatori)


Knockout – Resa dei conti



Steven Soderbergh ce l'ha fatta di nuovo: raccontando una storiella dal soggetto esile esile e dallo svolgimento risaputo è riuscito a realizzare un film dove la componente tecnica è talmente superba che non si può che rimanere ammaliati. Il buon Steven – insieme all'altro grande autore "mainstream” di Hollywood, David Fincher – sta infatti definendo la grammatica del cinema hollywoodiano a venire, creando la forma classica del domani. In pratica sta facendo, per gli anni '10 (fa specie scrivere '10), quello che Tarantino ha fatto per i '90 (partendo da indipendente, in realtà), Spielberg per gli '80, Coppola per i '70 e così via. Per quel che riguarda Knockout nello specifico, la storia è veramente semplice: una mercenaria a contratto cerca vendetta dopo essere stata tradita dal datore di lavoro. Al di là della messa in scena, è notevole la costruzione narrativa a flashback e l'interpretazione della Carano, vera lottatrice professionista prestata al cinema. La sua performance (anche fisica) non sfigura davanti ai vari Fassbender, Douglas, Banderas, McGregor... Mi preme infine sottolineare come Knockout sia un vero film “femminista” (quello che Hysteria si spaccia di essere, ma non è), dove l'unica donna presente nel film (è davvero l'unica, fateci caso) ha la meglio su una schiera di uomini solo grazie alle sue capacità. Che dire? Bravo Soderbergh!

Voto: ***

D.M.